L'assassinio del conte Bonmartini poteva restare un episodio di cronaca nera dell'Italia d'inizio Novecento e invece, coinvolgendo i figli del clinico Augusto Murri, scienziato e razionalista, divenne il caso giudiziario più discusso dell'epoca giolittiana. Giornali, pubblicazioni a dispense, cartoline illustrate, fogli volanti, volumi stampati ancor prima della conclusione del dibattimento fecero di questo episodio giudiziario il primo vero caso mediatico e un fenomeno collettivo di grande portata sociale. Se ne è discusso ieri sera nella serata di apertura del Festival Giallo Mar(ch)e con Valeria Babini, docente di Storia della Scienza presso l'Università di Bologna, autrice per Il Mulino del libro "Il caso Murri. Una storia Italiana".
Carlo Pagliacci e Valeria Babini |
"Linda - ha aggiunto - è un personaggio complesso, che oggi avremmo
pienamente compreso: un matrimonio sbagliato, la ricerca della felicità, la volontà di non sottostare alle decisioni del marito, una seconda maternità non voluta". Sollecitata da Carlo Pagliacci, ideatore del Festival, la Babini ha spiegato la sua tesi: "Io sposo la ricostruzione di Linda. Lo scrive in un libro a cui ha affidato le sue memorie: tutti in famiglia volevano la morte del Conte e questo sentimento armò la mano di Tullio''. Sullo sfondo una madre, religiosissima, che Linda descrive come avara di affetti. E proprio a lei, a Nannina, l'autrice ha dedicato un altro volume, edito da A/e, in cui ha raccolto il carteggio tra l'allora giovane scienziato e la donna che diventerà sua moglie, molto diversa da lui.
pienamente compreso: un matrimonio sbagliato, la ricerca della felicità, la volontà di non sottostare alle decisioni del marito, una seconda maternità non voluta". Sollecitata da Carlo Pagliacci, ideatore del Festival, la Babini ha spiegato la sua tesi: "Io sposo la ricostruzione di Linda. Lo scrive in un libro a cui ha affidato le sue memorie: tutti in famiglia volevano la morte del Conte e questo sentimento armò la mano di Tullio''. Sullo sfondo una madre, religiosissima, che Linda descrive come avara di affetti. E proprio a lei, a Nannina, l'autrice ha dedicato un altro volume, edito da A/e, in cui ha raccolto il carteggio tra l'allora giovane scienziato e la donna che diventerà sua moglie, molto diversa da lui.
A seguire la presentazione del film “Fatti di gente per bene”, regia di Mauro Bolognini, David di Donatello nel 1975 come miglior film, che ricostruisce in maniera un po’ romanzata l’intera vicenda, con Giancarlo Giannini e Catherine Deneuve nel ruolo dei due fratelli Murri.
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