Sarà
Pedaso ad ospitare la seconda inedita cena con delitto del festival GialloMare. Questa sera, al ristorante Pane e Vino
presso il centro commerciale Valdaso, gli attori di Partinquinta saranno di nuovo
in scena con “Uomo in mare”, una pièce teatrale che vede protagonista un noto
armatore, di origine pedasina, Gian Stefano Ciribè, caduto misteriosamente da
una nave da crociera proprio al largo della costa adriatica, di fronte al
vecchio faro di Pedaso. Scomparso tra i flutti, bisognerà capire se si sia
trattato di un incidente oppure di… qualcos’altro ad aver causato la tragica
caduta. Dopo “Liberate Silvio!” di nuovo dunque una cena con delitto ispirata
al territorio.
Gloria Capriotti e Meri Napoleoni, attrici di Partinquinta |
Ma
come funziona una cena con delitto? “Le
regole” sottolinea Carlo Pagliacci, ideatore del festival “sono molto semplici.
Vi sono degli attori che interpretano una storia dove vi è un delitto: potrebbe
trattarsi di un omicidio, un furto, un sequestro. Tra una portata e l’altra
della cena il commissario interroga gli indagati. Ognuno di essi può avere
validi motivi per risultare colpevole ma vi sono degli indizi più forti che, se
percepiti da chi partecipa al gioco, possono costituire vere e proprie prove di
colpevolezza. È lì che bisogna concentrare l’attenzione, ascoltando molto bene
le dichiarazioni degli indagati, le valutazioni del commissario, verificando
eventuali indizi che possano essere rinvenuti a supporto di alcune tesi
accusatorie e, magari, a discapito di altre. Si tratta di un vero e proprio
gioco dove i partecipanti, suddivisi in tavoli (di solito ogni tavolo ha il
nome di un commissario reso famoso dalla penna di qualche scrittore), possono
interagire con gli attori ponendo domande e, a volte, fungendo addirittura da
testimoni attraverso la lettura di dichiarazioni scritte.”
Chi vince? “Vince” conclude Pagliacci “chi riesce non solo ad indovinare il o la colpevole ma, soprattutto, a ricostruire al meglio la situazione in cui si è determinato il delitto, descrivendo bene il movente in modo da spiegare il perché sia accaduto quel fatto.
Chi vince? “Vince” conclude Pagliacci “chi riesce non solo ad indovinare il o la colpevole ma, soprattutto, a ricostruire al meglio la situazione in cui si è determinato il delitto, descrivendo bene il movente in modo da spiegare il perché sia accaduto quel fatto.
L’assegnazione di un premio al tavolo che più si è avvicinato alla soluzione a
insindacabile giudizio del master e del commissario, saluta la chiusura del
gioco.”
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