La storia delle persone semplici, spesso degli ultimi, e gli
incroci della vita, le situazioni che accadono e che determinano dei cambi
improvvisi ed imprevisti nel destino delle persone. I grandi temi sociali come
l’abuso nei confronti dei minori, il razzismo, il lavoro nero, il caporalato,
gli abusi edilizi e le infiltrazioni mafiose nel mondo dei grandi appalti. Un
linguaggio semplice, diretto, senza fronzoli. Ed una grande capacità di
emozionare raccontando. Da qui parte l’esperienza di Gino Marchitelli,
scrittore per hobby, elettricista per professione, ospite del festival
GialloMare.
Un’esperienza stimolata anche dall’incontro con personaggi
come Vittorio Agnoletto, suo amico, leader del movimento no global, che lo
convince a scrivere, ed un circuito di compagni che leggono le sue storie e gli
dicono che la strada intrapresa è quella giusta. Quattro libri in poco più di
due anni e l’approdo, con l’ultima opera, appena pubblicata, ad un editore
piccolo ma agguerrito e dinamico nell’arido panorama editoriale italiano: Milano
non ha memoria, questo il titolo del libro edito dalla casa editrice Frilli di
Genova.
Due incontri nel fermano per Marchitelli, il primo ieri
sera, domenica, a Porto San Giorgio nella sede della Società Operaia, con
letture accompagnate dalle note delle chitarre che amplificavano, con melodie
originali, le emozioni di una narrazione mai banale grazie a Simone Pontani e
Carlo Traballoni. E stamattina, nell’aula magna dell’IPSIA di Fermo, dove una
settantina di ragazzi e ragazze dei quinti sono rimasti incantati dalle parole
dello scrittore. Marchitelli ha raccontato la sua esperienza di vita e di lotta
sindacale nelle piattaforme petrolifere del Mediterraneo e nei cantieri edili,
e l’approdo alla scrittura come nuova forma di lotta per trattare argomenti
difficili legati da un comune denominatore: la passione per le battaglie
civili, che può essere condotta appunto anche attraverso le pagine di un libro.
Un autore emergente Marchitelli di cui, insieme al suo
commissario “democratico”, Matteo Lorenzi, protagonista dei suoi romanzi,
sentiremo ancora parlare. Ne siamo certi. Un’altra piccola perla che si
aggiunge alle tante che, negli anni, GialloMare ha saputo individuare ed
offrire ad un pubblico attento che, speriamo, divenga sempre più numeroso.
Il festival del noir del fermano si avvia alla conclusione
della sua settima edizione, e lo fa con due appuntamenti imperdibili. Giovedì
prossimo l’incontro a Sant’Elpidio a Mare con Marco Malvaldi, uno degli
scrittori più apprezzati dal grande pubblico dei lettori, e venerdì 31 ottobre la
chiusura, a Montefalcone Appennino, con un doppio appuntamento: alle 18 i delitti
nella storia, con il libro Liverotto Uffreducci, Signore di Fermo (Zefiro
edizioni), scritto da Pasquale Enrico Papiri (1827-1906) nel 1867, personaggio
nato proprio a Montefalcone Appennino che merita di essere riscoperto, e a
seguire la cena con delitto in costume “La vendetta di Oliverotto” a cura
dell’associazione teatrale Partinquinta. Entrambi gli appuntamenti si terranno
presso la Casa
“Domus Appennino” in c.da Luogo di Sasso.
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