lunedì 27 ottobre 2014

GialloMare incontra Gino Marchitelli

La storia delle persone semplici, spesso degli ultimi, e gli incroci della vita, le situazioni che accadono e che determinano dei cambi improvvisi ed imprevisti nel destino delle persone. I grandi temi sociali come l’abuso nei confronti dei minori, il razzismo, il lavoro nero, il caporalato, gli abusi edilizi e le infiltrazioni mafiose nel mondo dei grandi appalti. Un linguaggio semplice, diretto, senza fronzoli. Ed una grande capacità di emozionare raccontando. Da qui parte l’esperienza di Gino Marchitelli, scrittore per hobby, elettricista per professione, ospite del festival GialloMare.

Un’esperienza stimolata anche dall’incontro con personaggi come Vittorio Agnoletto, suo amico, leader del movimento no global, che lo convince a scrivere, ed un circuito di compagni che leggono le sue storie e gli dicono che la strada intrapresa è quella giusta. Quattro libri in poco più di due anni e l’approdo, con l’ultima opera, appena pubblicata, ad un editore piccolo ma agguerrito e dinamico nell’arido panorama editoriale italiano: Milano non ha memoria, questo il titolo del libro edito dalla casa editrice Frilli di Genova.

Due incontri nel fermano per Marchitelli, il primo ieri sera, domenica, a Porto San Giorgio nella sede della Società Operaia, con letture accompagnate dalle note delle chitarre che amplificavano, con melodie originali, le emozioni di una narrazione mai banale grazie a Simone Pontani e Carlo Traballoni. E stamattina, nell’aula magna dell’IPSIA di Fermo, dove una settantina di ragazzi e ragazze dei quinti sono rimasti incantati dalle parole dello scrittore. Marchitelli ha raccontato la sua esperienza di vita e di lotta sindacale nelle piattaforme petrolifere del Mediterraneo e nei cantieri edili, e l’approdo alla scrittura come nuova forma di lotta per trattare argomenti difficili legati da un comune denominatore: la passione per le battaglie civili, che può essere condotta appunto anche attraverso le pagine di un libro.

Un autore emergente Marchitelli di cui, insieme al suo commissario “democratico”, Matteo Lorenzi, protagonista dei suoi romanzi, sentiremo ancora parlare. Ne siamo certi. Un’altra piccola perla che si aggiunge alle tante che, negli anni, GialloMare ha saputo individuare ed offrire ad un pubblico attento che, speriamo, divenga sempre più numeroso.

Il festival del noir del fermano si avvia alla conclusione della sua settima edizione, e lo fa con due appuntamenti imperdibili. Giovedì prossimo l’incontro a Sant’Elpidio a Mare con Marco Malvaldi, uno degli scrittori più apprezzati dal grande pubblico dei lettori, e venerdì 31 ottobre la chiusura, a Montefalcone Appennino, con un doppio appuntamento: alle 18 i delitti nella storia, con il libro Liverotto Uffreducci, Signore di Fermo (Zefiro edizioni), scritto da Pasquale Enrico Papiri (1827-1906) nel 1867, personaggio nato proprio a Montefalcone Appennino che merita di essere riscoperto, e a seguire la cena con delitto in costume “La vendetta di Oliverotto” a cura dell’associazione teatrale Partinquinta. Entrambi gli appuntamenti si terranno presso la Casa “Domus Appennino” in c.da Luogo di Sasso. 

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