Davvero bravi i ragazzi dei quinti dell’IPSIA
“O. Ricci” di Fermo che si sono messi in gioco per dar vita a una cena con
delitto sotto la guida di Carlo Pagliacci, ideatore di FermoNoir. “Ho accettato
con entusiasmo la proposta della dirigente Stefania Scatasta di provare a
sperimentare linguaggi alternativi dentro la scuola, rompendo gli schemi
classici che assegnano ad un istituto professionale una dimensione più tecnica
che umanistica. E siccome ci piacciono le sfide complicate” ha aggiunto
Pagliacci “e vista la grande voglia di partecipare di alcuni studenti, abbiamo
deciso di provare. Il risultato è stato una cena con delitto molto godibile dal
titolo «Il delitto della band» la cui trama e recitazione è stata affidata ai
ragazzi.”
I ragazzi e le ragazze dell'IPSIA di Fermo... |
Fatima e Teodora |
Manuel e Kamila |
La pièce è andata in scena sabato 22 ottobre nell’aula magna
dell’Istituto di fronte a una settantina di spettatori che hanno apprezzato la
spontaneità e leggerezza con cui i novelli attori hanno dato vita a dei
personaggi immaginari legati al mondo delle band musicali giovanili. Gli
artisti in erba sono: Dora Seddio; Ismail Fetai; Fatima Bahhar; Teodora
Ristani; Yassin Zeroual; Roland Istrefi; Erika Todisco; Mohamed Aboufaras;
Kamila Gierlasinska e Manuel Santagata, tutti studenti dell’IPSIA di Fermo.
“Era importante dare un obiettivo concreto ai ragazzi, e l’idea di inserire la
cena nel programma di FermoNoir è risultata vincente” ha sottolineato
Pagliacci.
Francesco Trasatti e Carlo Pagliacci |
Plauso all’iniziativa da parte del vice Sindaco di Fermo, Francesco
Trasatti: “è importante che la scuola si apra sempre più a queste iniziative” ha
detto “perché è parte vitale del tessuto sociale, culturale e produttivo della
città.”
E, a proposito di scuole, è stata la classe
II C della Ugo Betti di Fermo ad aggiudicarsi il primo premio del “gioco in
giallo” che ha accompagnato questa edizione di FermoNoir. Si doveva scoprire
cosa vuol rubare Diabolik a Fermo e i ragazzi, capitanati dall’insegnante
Beatrice Tombolini, hanno saputo spiegare alla perfezione i 13 indizi di aiuto
dislocati in vari esercizi commerciali individuando nella casula di Thomas Becket
custodita nel Museo Diocesano di Fermo l’oggetto dei desideri di Diabolik.
A
premiare i ragazzi la scrittrice Paola Rinaldi, ultima ospite del festival, che
ha presentato ieri pomeriggio al Caffè Letterario il suo romanzo “Sani da
morire”, una storia ambientata nella cittadina termale di Chianciano e che ha
per protagonisti degli arzilli vecchietti alle prese con una serie di strane
morti.
Con Paola Rinaldi... |
Un giallo ironico e divertente scritto con grande qualità narrativa,
cifra che ha contraddistinto tutte le autrici intervenute a FermoNoir per una
edizione all’insegna della creatività femminile e che si è qualificata per la
partnership con Diabolik, ospite d’onore della kermesse letteraria, guarda caso
ideato anch’egli da due donne, le sorelle Angela e Luciana Giussani.
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