martedì 25 ottobre 2016

FermoNoir... arrivederci al prossimo anno!

Davvero bravi i ragazzi dei quinti dell’IPSIA “O. Ricci” di Fermo che si sono messi in gioco per dar vita a una cena con delitto sotto la guida di Carlo Pagliacci, ideatore di FermoNoir. “Ho accettato con entusiasmo la proposta della dirigente Stefania Scatasta di provare a sperimentare linguaggi alternativi dentro la scuola, rompendo gli schemi classici che assegnano ad un istituto professionale una dimensione più tecnica che umanistica. E siccome ci piacciono le sfide complicate” ha aggiunto Pagliacci “e vista la grande voglia di partecipare di alcuni studenti, abbiamo deciso di provare. Il risultato è stato una cena con delitto molto godibile dal titolo «Il delitto della band» la cui trama e recitazione è stata affidata ai ragazzi.”

I ragazzi e le ragazze dell'IPSIA di Fermo...

Fatima e Teodora

Manuel e Kamila
La pièce è andata in scena sabato 22 ottobre nell’aula magna dell’Istituto di fronte a una settantina di spettatori che hanno apprezzato la spontaneità e leggerezza con cui i novelli attori hanno dato vita a dei personaggi immaginari legati al mondo delle band musicali giovanili. Gli artisti in erba sono: Dora Seddio; Ismail Fetai; Fatima Bahhar; Teodora Ristani; Yassin Zeroual; Roland Istrefi; Erika Todisco; Mohamed Aboufaras; Kamila Gierlasinska e Manuel Santagata, tutti studenti dell’IPSIA di Fermo. “Era importante dare un obiettivo concreto ai ragazzi, e l’idea di inserire la cena nel programma di FermoNoir è risultata vincente” ha sottolineato Pagliacci.

Francesco Trasatti e Carlo Pagliacci
Plauso all’iniziativa da parte del vice Sindaco di Fermo, Francesco Trasatti: “è importante che la scuola si apra sempre più a queste iniziative” ha detto “perché è parte vitale del tessuto sociale, culturale e produttivo della città.”
E, a proposito di scuole, è stata la classe II C della Ugo Betti di Fermo ad aggiudicarsi il primo premio del “gioco in giallo” che ha accompagnato questa edizione di FermoNoir. Si doveva scoprire cosa vuol rubare Diabolik a Fermo e i ragazzi, capitanati dall’insegnante Beatrice Tombolini, hanno saputo spiegare alla perfezione i 13 indizi di aiuto dislocati in vari esercizi commerciali individuando nella casula di Thomas Becket custodita nel Museo Diocesano di Fermo l’oggetto dei desideri di Diabolik.
A premiare i ragazzi la scrittrice Paola Rinaldi, ultima ospite del festival, che ha presentato ieri pomeriggio al Caffè Letterario il suo romanzo “Sani da morire”, una storia ambientata nella cittadina termale di Chianciano e che ha per protagonisti degli arzilli vecchietti alle prese con una serie di strane morti.

Con Paola Rinaldi...
Un giallo ironico e divertente scritto con grande qualità narrativa, cifra che ha contraddistinto tutte le autrici intervenute a FermoNoir per una edizione all’insegna della creatività femminile e che si è qualificata per la partnership con Diabolik, ospite d’onore della kermesse letteraria, guarda caso ideato anch’egli da due donne, le sorelle Angela e Luciana Giussani.

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